Di quanto il digital marketing sia una importante opportunità per una azienda, un ente o un’organizzazione parliamo nell’articolo Cos’è e perché non si può fare a meno del Digital Marketing.

In questo articolo invece, vogliamo definire in breve alcuni termini specifici del digital marketing, per facilitarne la comprensione, almeno a livello introduttivo.

La presenza online

Per “presenza on-line” si intendono ad esempio

  • il proprio sito web
  • il proprio blog
  • i propri profili, le proprie pagine e l’insieme dei propri post sui vari social

In altre parole: ogni contenuto che permette di “farsi trovare” su Internet.

Inutile dire che oggi se non si è presenti su almeno un canale è come se non si esistesse. E questo non fa bene al proprio business e in particolare alle vendite (che si tratti di vendita di un servizio, di un prodotto, o di una idea, ad esempio nel caso di organizzazioni non a scopo di lucro).
Si rischia inoltre che su di noi esistano in Internet solamente informazioni non controllate che ci riguardano, magari su siti o servizi di recensioni ecc.

Fasi e scopo del digital marketing

È bene ricordare che vi possono essere più scopi del (digital) marketing, come ad esempio

  • lanciare un nuovo prodotto o servizio
  • accrescere la notorietà di un brand
  • entrare in un nuovo mercato

ma lo scopo principale rimane sempre il medesimo: le vendite (e di conseguenza il profitto)

Ecco invece alcune fasi del processo che porta alle vendite:

  • ogni contenuto dovrebbe prevedere una call to action (CTA), ossia un invito all’utente a manifestare il proprio interesse cliccando su un particolare bottone, commentando con un particolare tag e così via
  • un utente che ha mostrato un, se pur minimo, interesse ad esempio cliccando su uno “scopri di più” può essere considerato un lead, ossia un contatto da lavorare per tentare una vendita; si parla di lead generation in riferimento a tutte le tecniche che portano contatti da lavorare
  • un lead con cui siamo riusciti a comunicare o comunque al quale siamo riusciti a fare una offerta commerciale, prende il nome di prospect: in tal caso, rispetto al lead, disponiamo di informazioni maggiori sul prodotto o sul servizio specifico a cui è interessato
  • un customer è un cliente acquisito, ossia un cliente che ha acquistato; a questo punto dovrà essere seguito dal servizio post vendita: se fatta bene questa fase permette di conservare a lungo il cliente

Aggiungiamo anche la fase di analytics: è molto importante

  • disporre dei dati e
  • saper leggere i dati

per capire cosa è andato bene, cosa meno bene, cosa male e poter “correggere il tiro”.

Digital marketing, in varie forme

I canali oggi disponibili per il digital marketing sono svariati e includono:

  • i social
  • il web
  • i blog
  • le email

e altri.

È molto importante riconoscere quali contenuti e tipi di contenuti vanno bene a seconda del canale scelto, ricordando che un contenuto può essere sfruttato per diversi canali (in tal caso si parla di crossposting) ma va valutato con attenzione se, quando e come farlo.

Il digital marketing può avere caratteristiche molto diverse, a seconda dell’ambito e delle modalità con cui viene applicato, ad esempio

  • affiliate marketing: in cui un affiliato ha il compito di portare traffico sul sito o sui canali dell’affiliante (detto anche advertiser); un risultato positivo è detto conversione e si può avere, a seconda del contratto,
    • solo per il fatto che si è portato un utente a visualizzare una certa pagina, oppure
    • se l’utente ha chiesto informazioni, oppure ancora
    • se l’utente ha effettuato un acquisto vero e proprio
  • content marketing: in cui vengono creati e distribuiti contenuti di valore, di interesse per i propri utenti, così da creare una relazione privilegiata, che porti poi l’utente alla conversione (solitamente una richiesta di informazioni o un acquisto vero e proprio)
  • display advertising, in cui vengono utilizzati spazi, ad esempio su siti web, per pubblicare il proprio annuncio (in forma di banner o altro); una sorta di versione digitale della pubblicità sulla carta stampata o sui cartelloni pubblicitari a bordo strada
  • email marketing, in cui vengono inviate email per informare i propri potenziali clienti o direttamente per pubblicizzare un prodotto o un servizio; prende anche il nome di DEM (Direct Email Marketing)
  • influencer marketing, in cui si affida la sponsorizzazione dei propri prodotti o servizi ad un content creator (un creatore di contenuti su canali digitali) che abbia un gran numero di follower (persone che seguono i suoi profili) e che, per questo, è detto influencer (ossia in grado di influenzare le persone e le loro scelte)
  • mobile marketing, in cui il canale digitale è un canale fra quelli disponibili per i dispositivi mobili (si tratti di smartphone, tablet o anche di telefonini senza Internet)
  • social media marketing, in cui si lavora per aumentare la propria visibilità sui social, generando interazione con i propri clienti, potenziali o acquisiti
  • SEM (Search Engine Marketing), in cui si lavora per aumentare la visibilità del proprio sito web e “farsi trovare”; fra le tecniche usate è molto importante la SEO (Search Engine Optimization), ovvero la corretta predisposizione delle pagine web affinché siano indicizzate al meglio dai motori di ricerca

Organico o sponsorizzato? Importante pianificare!

Un post si dice organico quando un contenuto viene pubblicato su un profilo social senza pagare nulla per la sua pubblicazione. Si parla dunque di traffico organico, in riferimento alle visualizzazioni e alle conseguenti interazioni con il contenuto pubblicato in maniera organica, ossia senza sponsorizzarlo.

Un post si dice invece sponsorizzato quando la sua il gestore del social viene pagato per aumentare la visibilità del contenuto. Si parla dunque di traffico sponsorizzato o traffico a pagamento, in riferimento ad una campagna di digital marketing dove appunto si sponsorizzano i contenuti. La sponsorizzazione di un contenuto può essere fatta nel momento della sua pubblicazione sul social, o anche in seguito.

Che si tratti di contenuti organici o sponsorizzati, in entrambi i casi è molto importante la pianificazione, che solitamente avviene mediante

  • il piano editoriale, dove viene delineata la linea editoriale, ossia si identificano i canali digitali da utilizzare (anche in relazione al pubblico target), di cosa tratteranno i contenuti (ad alto livello), qual è il messaggio e lo scopo di quanto verrà pubblicato
  • il calendario editoriale, dove viene definito di cosa tratteranno i singoli contenuti (nello specifico), in che giorno e a che ora e su che canale verrà pubblicato ciascun contenuto

Crisi e velocità in genere

Quando un utente chiede informazioni su un canale digitale, si aspetta una risposta in tempo reale, anche se utilizza mezzi asincroni come l’email o simile.
Dunque la tempestività nelle risposte alle richieste o ai commenti è una delle cose più importanti da tenere in considerazione e da applicare nella gestione di un canale digitale.

Si parla di crisi nel momento in cui compare anche solo un commento negativo ad un contenuto pubblicato (se si tratta di un canale presidiato dall’azienda) o un post negativo in cui viene taggata l’azienda (se si tratta di un canale non presidiato come potrebbe ad esempio essere un sito di recensioni indipendente).

Si parla di gestione della crisi in riferimento alle contromosse che devono seguire una crisi.

Altre parole del digital marketing

Alcuni termini tipici del digital marketing sono diventati di uso comune, non solo fra gli “addetti ai lavori”, come per esempio:

  • A/B test: vengono mostrate agli utenti due versioni dello stesso contenuto, per vedere quella che funziona meglio
  • CPA/CPC/CPM/CTR: sono indicatori con i quali confrontare il successo di una campagna rispetto ad altre o rispetto ad un benchmark di riferimento; nello specifico: CPA (Cost Per Acquisition) è il costo per conversione, CPC (Cost Per Click) è il costo per clic che gli utenti fanno sul nostro contenuto, CPM (Cost Per Mille) è il costo per 1000 impressions (ossia visualizzazioni da parte di utenti), CTR (Click Through Rate) è la percentuale di clic rispetto al numero di volte in cui viene mostrato il contenuto
  • customer experience (CX) e customer journey: l’esperienza globale del cliente con l’azienda (CX) si misura attraverso la customer journey, ossia l’insieme dei contatti che il cliente ha con l’azienda
  • insight e social media insight: si tratta di informazioni utili per capire “dall’interno” come sta andando una determinata campagna marketing; in particolare i social media insight sono indicatori/metriche relative ad un contenuto o ad un profilo, come ad esempio: numero di impressions (visualizzazioni), copertura (numero di utenti raggiunti), follower, interazioni e così via
  • meme: contenuto grafico, video, testuale che fa leva sull’ironia e di norma ha grande diffusione sui social
  • opt in/out: spesso riferito all’email marketing, si parla di opt-in quando l’utente deve manifestare un consenso prima di ricevere un determinato contenuto; si parla invece di opt-out quando l’utente deve manifestare la propria intenzione solamente se non vuole più ricevere contenuti
  • referral: quando un utente riceve un premio (come un cashback o dei punti) per aver favorito una conversione portando altri utenti ad acquistare un prodotto o servizio su un canale digitale
  • review: si invitano gli utenti che hanno già acquistato a lasciare recensioni (review) in maniera da rendere “più vero” un servizio o un prodotto, mostrando che altri utenti hanno avuto benefici dall’acquisto
  • traffico web: tecnicamente la somma della quantità di dati scambiati fra ogni client e server, ossia fra tutti i dispositivi (smartphone, tablet, pc) degli utenti e un sito web; è una indicazione di quanto un sito è popolare (fa parte degli analytics del sito)
  • virale: un contenuto che diventa virale è un contenuto che ha una grande e veloce diffusione su uno o più canali digitali

 

Foto di Dominika Roseclay da Pexels