Interfacce: interazione uomo macchina
Le interfacce
Interfaccia è qualunque cosa separa due diversi ambienti, permettendo la comunicazione fra loro.
Ecco alcuni esempi:
- la porta di una stanza funge da interfaccia fra la stanza e il corridoio,
- la finestra funge da interfaccia fra la stanza e l’esterno
Ecco altri esempi in ambito tecnologico:
- la porta USB funge da interfaccia fra il computer e una periferica (come una tastiera, un mouse o una stampante)
- l’insieme dei metodi, dei supporti, dei meccanismi che permettono ad un utente di utilizzare un computer, uno smartphone, un qualunque dispositivo tecnologico
Questo ultimo esempio si riferisce alla UI (User Interface), la cosiddetta interfaccia utente.
L’interfaccia utente è il sistema con cui viene realizzata l’interazione uomo/macchina.
Per questa ragione è veramente importante curare la progettazione dell’interfaccia utente: difatti questa avrà un impatto decisivo sull’esperienza globale che l’utente avrà nell’utilizzo del dispositivo tecnologico, la cosiddetta UX (User eXperience).
Ecco alcuni esempi di interazione uomo macchina:
- gli smartphone: gli utenti possono interagire con i loro telefoni attraverso il touchscreen, il riconoscimento vocale, l’utilizzo di tasti fisici e altre modalità di input
- le console di gioco (come PlayStation e Xbox): gli utenti possono interagire con il gioco attraverso i controller, il riconoscimento vocale e altre modalità di input
- alcuni elettrodomestici “moderni”, come i frigoriferi e le lavatrici, sono dotati di tecnologie di interazione uomo-macchina: gli utenti possono controllare e programmare questi dispositivi attraverso l’utilizzo di un touchscreen o di un’applicazione mobile
L’intelligenza artificiale (AI, Artificial Intelligence) porta l’interazione uomo macchina al “livello successivo”: non si tratta solamente di una VUI, ma di un sistema che viene percepito dall’utente come in grado di comportarsi alla maniera di un essere umano.
Tipologie di interfacce utente
Ricordando le definizioni di input e di output di cui parliamo nell’articolo sui primi cenni di hardware, elenchiamo le principali tipologie di interfacce utente:
- CUI (Character-Based User Interface), interfaccia a caratteri dove
- l’input viene fatto via tastiera dall’utente, mediante comandi di testo che l’utente deve necessariamente conoscere
- l’output viene fatto dalla macchina solitamente a video (ma potrebbe essere fatto ad esempio anche attraverso una stampante)
- GUI (Graphical User Interface), interfaccia grafica, spesso basata sulla metafora del desktop: la pagina principale viene intesa come una una scrivania (desktop), sulla quale possono trovare posto gli oggetti WIMP (Windows, Icons, Menus e Pointer), che permettono l’interazione dell’utente (che non deve necessariamente conoscere particolari comandi) e dove
- l’input viene fatto mediante clic su un oggetto, o su parte di esso, dopo averlo identificato mediante un puntatore (freccetta, mossa dai movimenti del mouse) o direttamente mediante un tocco (touch) dell’utente sullo schermo
- l’output viene fatto dalla macchina solitamente a video
- VUI (Vocal User Interface), interfaccia vocale, dove
- l’input viene fatto mediante comandi vocali (più questi sono simili al linguaggio naturale e più facile sarà l’interazione)
- l’output viene fatto dalla macchina solitamente mediante risposte vocali
Alcune interfacce che utilizziamo
Oltre alle tipologie canoniche di interfacce elencate sopra (che si riferiscono a PC, smartphone, assistenti digitali come Alexa ecc.) facciamo qualche ulteriore esempio pratico di interfacce a cui siamo abituati:
- il telecomando del televisore, dove
- l’input è fatto dall’utente mediante pressione di tasti sul telecomando, che permette anche di accedere ad una tastiera a video (con tutte le limitazioni nel caso si debba scrivere qualcosa come delle credenziali di accesso ad un sistema di streaming o altro)
- l’output è fatto dalla macchina a video
- il telecomando del climatizzatore, dove
- l’input viene fatto mediante pressione di tasti sul telecomando stesso
- l’output viene fatto dalla macchina o su un display posto sul telecomando stesso o su un display posto sullo split (a volte criptico, disponendo solo di pochi caratteri)
- i comandi sulla lavatrice o altri elettrodomestici simili dove
- l’input viene fatto mediante pressione di tasti o azioni su manopole
- l’output spesso non è immediatamente verificabile
- ATM dove
- l’input viene fatto dall’utente ad esempio mediante inserimento della carta bancomat e poi attraverso una interfaccia visuale touch
- l’output viene fatto dalla macchina a video e ovviamente mediante l’erogazione del cash
- distributore automatico, dove
- l’input viene fatto mediante inserimento del numero del prodotto su un tastierino numerico o su display touch
- l’output viene fatto dalla macchina mediante display o direttamente mediante erogazione del prodotto
In conclusione
Un primo passo, volendo occuparsi di interfacce, è sicuramente prestare attenzione alle interfacce che si utilizzano abitualmente.
Chi si occupa di realizzare un dispositivo tecnologico o di sviluppare un software, deve poi considerare
- l’UI design: la progettazione accurata dell’interfaccia utente (vedi il nostro articolo UI design: progettare interfacce)
- l’UX design: la progettazione accurata dell’intera esperienza utente (vedi il nostro articolo il computer invisibile e l’UX design)
- l’accessibilità informatica: l’aderenza alle norme e alle linee guida per rendere quanto prodotto fruibile da qualunque categoria di utente (vedi il nostro articolo introduttivo sull’accessibilità informatica)
- l’usabilità: la facilità e la soddisfazione dell’utente nell’utilizzo di quanto prodotto (vedi il nostro articolo introduttivo sull’usabilità)
Foto di Ali Pazani da Pexels